La decisione sull’etichetta del cibo riguarderebbe la diversità linguistica: in alcuni Paesi la scritta appare poco incisiva.
Per evitare di buttare via il cibo (ancora buono da consumare) nel giorno indicato in scadenza la Commissione europea aveva proposto una misura contro lo spreco alimentare. Questa prevedeva di sostituire la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il” con “Spesso buono oltre”. Tuttavia, il provvedimento – che doveva essere presentato mercoledì 5 luglio – ha suscitato qualche perplessità nei Paesi membri.
La misura anti-spreco
La presentazione della misura anti-spreco viene posticipata a data da destinarsi e la Commissione europea dovrà tornare a lavoro per realizzare una proposta che accontenti tutti i Paesi. A non convincere è proprio la frase “spesso buono oltre” che, a causa della diversità linguistica, la frase risulta efficace in alcuni Paesi ma poco incisiva o comprensibile in altri.
Nonostante sondaggi e consultazioni che Bruxelles conduce dal 2015, per quanto riguarda la percezione della data di scadenza da parte dei consumatori, non è ancora giunta l’ora di presentare un piano a regola d’arte.
Sotto il mirino delle critiche anche la stessa proposta europea di intervenire sull’etichettatura del cibo. L’esecutivo comunitario aveva annunciato, nella Strategia Farm to Fork, una riforma organica, con l’indicazione di origine e stemmi nutrizionali sul modello Nutriscore.